Carlo Paolino X

La strategia pedagogica del Paolino appare chiara da quanto segue:  Egli  intende mettere a disposizione dello studente tutti gli ausili possibili per rendere più chiaro il testo Oraziano. Alla vita di Orazio scritta da Svetonio fa seguire una seconda vita di Orazio, opera di Sanadon, e scandita anno per anno, con le notizie che si ricavano  dalle stesse sue opere.

VITA DI ORAZIO
RICAVATA, E COMPOSTA SOPRA LE SUE OPERE, E DIGESTA PER ANNI DAL P. SANADON.

Si ha un’antica vita di Orazio, che comunemente si attribuisce a Svetonio. Gli Scolj, che abbiamo sotto il nome di Porfirione ci dicono su l’epistola Quum tot sustineas, che quell’istorico ne avea formata una: e Mr. Dacier, di ciò persuaso dalla conformità dello stile, pretende, che la vita di Orazio, la quale ci rimane non potrebb’essere di altro autore. Io non contrasto punto il possesso, in cui si è di crederlo, quantunque tutti i critici non ne convengano. Si è costantemente tenuto, che questa vita è antica, e volentieri mi servirei dell’autorità di essa, quando non vedessi alcuna ragione di allontanarmene. Quel, che mi sono io proposto, si è di raccogliere dalle opere istesse del nostro poeta le particolarità della sua vita, le quali egli medesimo ci ha fatte conoscere, e disporle anno per anno nell’ordine, in cui sono accadute. Questa maniera mi è sembrata più sicura, e più metodica. Io v’inserirò ancora col medesimo ordine ciò, che di più memorabile è accaduto in tempo di sua vita, e di cui egli ha fatto qualche menzione; e vi raggiungerò le opere, che sono uscite dalla sua penna ciascun anno. Così avrassi il piacere di veder ciò, che avea sotto gli occhi nel tempo, che componeva, e le opere da lui prodotte in tale occasione. Delle due cronologie, che fanno la maggiore autorità, e che sono quelle di Varrone, e di Verrio Flacco, io ho scelta la prima, ch’è stata seguita da Cicerone, Vellejo, Giuseppe, Plinio, Quintiliano, Tacito, Aulogellio, Plutarco, Censorino, e da un gran numero di altri savj.

ANNI secondo Varrone                                CONSOLI
Di Roma      Avanti G. C.    D’Ordine         L. Aurelio Cotta
689                   65                     1                       L. Manlio Torquato

Orazio nasce il dì 8 di Dicembre a Venosa città della Puglia Daunia verso le frontiere della Lucania. Questa città è oggidì nella Basilicata. La sua famiglia era stata nella schiavitù, dalla quale suo padre fu liberato. Questo ci si dichiara da lui medesimo in più di un luogo delle sue poesie, quando dice: Ego pauperum sanguis parentum, libertino patre natus: poiché libertinus, elibertus prendansi allora nel medesimo senso, per significare un uomo uscito dalla schiavitù, siccome l’ho altrove notato. Ad uno degli ultimi commentatori di Orazio ( Giovanni du Hamel ) è piaciuto cercargli in Asia una delle più illustri discendenze. Ei gli dà per padre un certo Flavio Flacco, ch’era, dice egli,  di una delle prime famiglie del Ponto. Ed aggiunge, che questo Flavio aveva servito nell’armata di Mitridate in qualità di ufficiale distinto; che fu preso prigioniero in una battaglia, dove la sua nascita, e il suo posto gli salvarono la vita, che fu indi condotto a Roma, e venduto ad un questore di Venosa, il quale gli diede la libertà, e gli fece sposare la sua figlia, e che Orazio da questo matrimonio venne al mondo. Se a questo commentatore si domanda la prova di una sì rara scoperta, egli non adduce altra, che l’Ode O navis referent, nella quale egli pretende, che Flavio Flacco figuratamene chiama suo figlio pontica pinus fulvae filia nobilis. Nelle mie note sopra quest’Ode io ho fatto vedere, qual’era il vero senso dell’allegoria, che in essa si contiene: e così il fondamento di questo nuovo sistema non può in guisa alcuna sostenersi. Orazio istesso averebbe potuto ignorare tante particolarità, che gli erano cotanto importanti da sapere? E se egli le avesse sapute, è credibile, che non ne avesse fatto menzione in alcun luogo delle sue opere, e che non si fosse mai prevaluto della nobiltà de’suoi antenati, per meglio stabilirsi nell’animo di Mecenate, e di Augusto; e per rispondere ai rimproveri, che gl’invidiosi smoventegli facevano sopra la bassezza dei suoi natali? Io lascio ad esaminarsi dai savj qual credenza debba prestarsi ad uno scrittore, il quale voglia darci ad intendere simili scipitezze d’immaginazione per tante verità; e mi attengo alla testimonianza dello stesso Orazio, il quale in tanti luoghi ci parla della schiavitù di suo padre, e della sua bassa nascita; ed il quale non ha mai cercato di adornarsi di alcun colore di nobiltà, la quale non gli conveniva. Egli non avea affatto bisogno di titolo, ed ornamenti, che di quelli delle sue opere; ed era persuaso, che non vi ha vera condizione vile, che quella delle nostre vili azioni. Il poeta ha avuto cura di farci sapere l’anno in cui viene al mondo quando ha detto nelle sue odi:

O nata mecum consule Manlio.
Tu vina Torquato move
Consule pressa meo.

Il medesimo commentatore , del quale ho già ragionato ci assicura, che Orazio nacque verso la fine di Settembre e lo prova co’seguenti versi dell’ode cur me querelis

Seu libra, seu me scorpius adspicit
Formidolosus, pars violentior
Natalis horae, seu tyrannus
Hesperiae Capricornus undae.  

Io per me non veggo in questa strofa  cosa  alcuna, la quale disegni piuttosto il mese di Settembre, che si attribuisce alla libra, che i mesi, i quali appartengono alle due altre costellazioni. L’antica vita di Orazio lo fa nascere a dì 8 di Dicembre, e questa testimonianza in questo punto non contrastata, dee senza dubio prevalere ad una frivola congettura, che non ha alcun fondamento. Noi non sappiamo il vero nome del padre del nostro poeta. Tutto ciò che di più verisimile ne sappiamo, si è, che fece acquisto di un picciol podere rustico intorno a Venosa; la cui rendita gli prestava di viver parcamente, ed onestamente.

ANNI secondo Varrone                                        CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.           D’Ordine      L. Giulio Cesare, fratello di Giulia, madre di M. Antonio
690                   64                             1. 2                C. Marcio figliuolo

Tibullo nacque in quest’anno, o nell’anno seguente.

ANNI secondo Varrone                                          CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.         D’Ordine          M. Tullio Cicerone
691                  63                           2.3                      C Antonio Nepote

Ottaviano nacque in Roma a’12 Luglio; alcuni dicono a’23 di Settembre, o l’ultimo di Ottobre. Egli era nipote di Giulia, sorella di Giulio Cesare. Quando Plinio nel lib. VII, sezione 46 dice, repulsa in magisterio equitum apud avunculum, non intende dire , che Giulio Cesare era il proprio zio di Ottaviano; ma prende avunculus in un senso più ampio per significare prozio materno. Vellejo nel I lib. Cap. 59, parlando di Cesare, dice C. Octavianum nepotem sororis suae Juliae testamento adoptavit. E aggiunge, che Cesara era il prozio di Ottaviano: C. Caesar major ejus avunculus . E finalmente poco dopo chiama Cesare semplicemente avunculus Octaviani nel medesimo senso di Plinio.

Orbilio Pupillo natio di Benevento si portò a Roma ad insegnar le belle lettere in età di cinquanta anni.

ANNI secondo Varrone                                             CONSOLI
Di Roma          Avanti G. C.         D’Ordine            D. Giunio Silano
692                   62                           3.4                        L. Licinio Murena
                                                                                       Calpurnio Pisone

693                   61                            4.5                       M. Valerio Messala Niger
                                                                                       Q. Cecilio Metello Celere

694                   60                            5.6                       L. Afranio

Alleanza di Cesare, di Crasso, e di Pompeo. In qust’anno cominciava l’istoria delle Guerre Civili composta da Pollione.

ANNI secondo Varrone                                              CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.            D’Ordine             Cajo Giulio Cesare
695                   59                            6.7                         M. Calpurnio Bibolo
                                                                                          L. Calpurnio Pisone
696                   58                            7.8                         A. Gabinio

In circa a questo tempo il padre di Orazio vende il suo rustico podere di Venosa, si portò a Roma con suo figlio, lo pose nella scuola di Orbilio Pupillo, e comprò una carica di Prefetto dell’esazione dei dazj. Il nostro poeta parla della sua infanzia passata nella Puglia, allorché dice:

Me fabulosae Vulture in Appulo
Altricis extra limen Apuliae
Ludo fatigatunque somno
Fronde nova puerum palumbes
Texere, mirum quod foret omnibus,
Quicumque celsae nidum Acherontiae,
Saltusque Bantinos et arvum
Pingue tenent humilis Forenti.  
Altrove parla in questi termini di Orbilio, e dell’impiego di suo padre.
Non equidem infector, delendave carmina Laevi
Esse reor, memini quae plagosum mihi parvo
Orbilium dictare
Nec timuit sibi ne vitio quis verteret , olim
Si praeco parvus, aut, ut fuit ipse, coactor
Mercedes sequeret.  

Orazio ebbe in Roma un’educazione maggiore della sua nascita. Il padre di lui non risparmiò spesa alcunaper formargli il cuore, e lo spirito. Lo conduceva egli di persona alle pubbliche scuole, e lo mantenea in guisa tale, che potesse comparire colli giovanetti di qualità, e meglio educati.

Sed puerum est ausus Romam portare, docendum
Artes, quas doceat quivis eques, atque Senator
Semet prognatos. Vestem, servosque sequentes
Ut magno in populo, si quis vidisset, avita
Ex re praeberi suntus mihi crederet illos.
Ipse mihi custos incorruptissimus omnes
Circum doctores aderat. Quid multa? Pudicum
(Qui primus virtutis honos) servavit ab omni
Non solum facto, verum opprobrio quoque turpi.  
Morì in quell’anno C. Licinio Calvo, eccellente poeta, ed oratore in età di anni trenta.

ANNI secondo Varrone                                          CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.        D’Ordine              P. Lentulo Spintero
697                     57                       8.9                        Q. Metello

Nacque in quest’anno Properzio a Bevagna nell’Umbria, vicino ad un picciol lago detto Abisso. Giuseppe Scaligero ha preso molti abbagli intorno al luogo della nascita di questo poeta.

ANNI secondo Varrone                                            CONSOLI
Di Roma          Avanti G. C.            D’Ordine          Gn. Cornelio Lentolo
698                     56                            9.10                    L. Marcio Filippo
                                                                                      Gn. Pompeo II
699                     55                             10.11                  M. Crasso II
                                                                                       Appio Pulcro
700                     54                             11.12                   L. Domizio Enobarbo

Crasso si porta a fare la guerra ai Parti.

ANNI secondo Varrone                                                 CONSOLI
Di Roma           Avanti G. C.        D’Ordine                  Gn. Domizio Calvo, o Calvino
701                      53                            12.13                      M. Valerio Messala

Si stette sette, od otto mesi senza consoli per cagion di dissensioni. Disfatta che Crasso ebbe da Orode, re dei Parti. Accadde una tal disfatta , mentre Crasso avea passato l’Eufrate, ed era in marcia per Selenica. C. Cassio Longino, allora uno dei luogotenenti di Crasso, e dopo uno degli uccisori di Cesare, salvò il rimanente dell’armata Romana, e poscia scacciò i Parti dalla Siria. Onde, geloso della gloria, che Monete, Surenas dei Parti, si aveva acquistata colla vittoria già riportata sopra Crasso, lo fece ben tosto morire. Pacoro, primogenito del Re, così piccolo. Com’era, fu indi generale dell’armata dei Parti, comandata da Oface, ed andò a saccheggiare la Siria.

ANNI secondo Varrone                                                    CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.         D’Ordine                      Gn. Pompeo III solo
702                    52                          13.14                            Q. Metello Pio Scipione, i cinque ultimi mesi.
                                                                                              M. Marcello
703                    51                           14.15                           Servio Sulpizio Rufo. Lemonia.
                                                                                              L. Emilio Paolo
704                    50                            15.16                           C. Marcello, cugino di M. Marcello
                                                                                              C. Claudio Marcello, fratello di M. Marcello
705                    49                              16.17                         L. Cornelio Lentulo

Prorompe la guerra civile tra Cesare, e Pompeo. Cesare è fatto Dittatore. Verisimilmente nel principio di quest’anno Orazio prese la toga virile. Il figlio di Cicerone, ch’era della medesima età, la prese nel principio del mese di Aprile. Non si prendea in cotesto tempo, se non dopo i quindici anni compiti. Sotto gl’Imperadori  si crebbe questo tempo di un’anno.

ANNI secondo Varrone                                                       CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.         D’Ordine                          C. Cesare II
706                   48                          17.18                                 P. Servilio Vatia Isaurico

Battaglia di Farsaglia. Morte di Pompeo in età di cinquant’otto anni. Sesto Pompeo di lui figliuolo si ritira in Ispagna. Labieno passa presso i Parti.

ANNI secondo Varrone                                                         CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.         D’Ordine                          Q. Fusio Caleno
707                   47                           18.19                                 P. Vatinio

Cesare è creato Dittatore la seconda volta, e designato Console per dieci anni. Tolomeo Dionigi, re d’Egitto, si annega nel Nilo, e Cleopatra, sorella di lui, ottiene il regno pel favore di Cesare. Catullo non morì se non dopo qust’anno, siccome apparisce da uno de’suoi epigrammi, in cui si parla di combattimento di Vatinio

ANNI secondo Varrone                                                           CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.         D’Ordine                             C. Cesare III
708                  46                           19.20                                   M. Emilio Lepido

Cesare è creato Dittatore per la terza volta. Catone si dà la morte in Utica.

ANNI secondo Varrone                                                             CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.      D’Ordine                                  C. Cesare IV, console onorario
709                  45                       20.21                                         Q. Fabio Massimo
                                                                                                      Treborno Aspero

Essendo Fabio morto l’ultimo giorno del suo consolato, fu creato per alcune ore console C. Caninio. Cesare riforma il Calendario. Il figlio di Cicerone parte da Roma per Atene nel principio della Primavera, e vi giunse nel primo giorno di Aprile. E’ verosimile, che nel medesimo tempo fece questo viaggio anche Orazio. Ciò, ch’è costante, si è, che amendue fecero in Atene i loro studj di Filosofia una col giovane Messala, Varo, Bibulo, Acidimo ecc. e che Orazio eravi andato prima della guerra civile, che nacque dopo la morte di Cesare.

ANNI secondo Varrone                                                            CONSOLI
Di Roma       Avanti G. C.         D’Ordine                               C. Cesare V, console onorario
710                  44                         21.22                                       M. Antonio
                                                                                                     Dolabella in luogo di Cesare

Giulio Cesare è creato Dittatore per la quinta, ed ultima volta. Fece ristabilir Corinto, e vi mandò una colonia, e cominciò ancora a rilevare le rovine di Cartaggine. E’ ucciso a colpi di pugnale in pieno Senato a’15 Marzo. Si noverano tra i suoi uccisori Cassio, i due Bruti, Trebonio, Minucio Basilo, e molti altri. Ottaviano trovatasi allora da cinque, o sei mesi , in Apollonia città di Epiro, con Mecenate. Cesare aveolo colà mandato in qualità di colonnello della cavalleria col disegno, in cui era, di marciare contr’i Parti. Egli si pose in mare alla novella della morte di Cesare, sbarcò a Lupia, oggidì la Rocca ; andò a Brindisi; prese il nome di Cesare, giunse a Roma, e prese il nome di erede di Giulio, suo prozio materno, e padre adottivo. Alcuni pretendono, che non prese questo nome costantemente, ed universalmente, se non dopo il 711, in cui la sua adozione fu riconosciuta, e formalmente dal Senato ratificata. Agrippa, e Rufo Salvidiero, i quali erano stati attaccati al Dittatore, si presentarono ad Ottaviano, mentre questi era ancora in Apollonia. Marco Lepido è creato Pontefice Massimo in luogo di Cesare. Messala ritorna in Atene nel mese di Giugno, e si unisce a Bruto. Bruto si parta in Atene con Cassio nel mese di Agosto. Varo, il giovane Pompeo, il figlio di Cicerone, Orazio, e molti giovani Signori, si mettono nel partito di questi due capi. Ottaviano avea creduto da principio trovar qualche appoggio in Antonio; ma, essendosi accorto, che gli era contrario, si diede dalla parte dei Grandi di Roma, i quali non amavano cotesto Console, perché tenea Decimo Bruto assediato in Modena. Egli formò dunque un’armata contro Antonio nel mese di Ottobre, per ordine del Senato. E si unirono a lui gli due consoli designati per l’anno seguente.

ANNI secondo Varrone                                                       CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.        D’Ordine                            C. Vibio Pansa
711                   43                        22.23                                   A. Irzio

Ottaviano fa levar l’assedio da Modena. I due consoli sono uccisi nel combattimento. Si nominano per essere sostituiti Ottaviano, e Q. Pedio. Il primo se ne dimise poco dopo, e fu messo in suo luogo Ventidio. Triunvirato formato per cinque anni tra Ottavini, Antonio, Lepido a’27 Novembre, presso Modenain una isola del fiume di Lavino. Una delle convensioni fu, che si darebbero le due Afriche, la Sicilia , e la Sardegna ad Ottaviano; tutta la Spagna , e la Gallia Narbonese a Lepido; e’l rimanente della Gallia ad Antonio. Cicerone, e Messala furono del numero dei proscritti; ed il primo di questi dell’età di sessantaquattro anni fu ucciso a’dì 7 Dicembre, col suo fratello Quinto, e il suo nipote. Marco Bruto va in Macedonia, conduce seco Orazio, e lo fa tribuno di una legione. Una tal distinzione tirò addosso al nostro poeta molti invidiosi, siccome nei seguenti versi egli medesimo ci addita.

Nunc ad me redeo libertino patre natum.
Quem rodunt omnes libertino patre natum,
Nunc quia sum tibi, Maecenas, convictor; at olim
Quod mihi pareret legio Romana tribuno.

Antonio prende il cammino della Gallia, per guadagnare al suo partito Lepido, Planco, ed Afinio Pollione. Nasce Ovidio a’21 di Marzo. Ottaviano ebbe in quest’anno per la prima volta il titolo d’Imperatore.

ANNI secondo Varrone                                           CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.        D’Ordine             M. Emilio Lepido
712                     42                       23.24                     L. Munazio Planco

I Parti depredano la Siria. L.Elio Lamia è fatto Pretore. Cassio prende Rodi, e Bruto si rende padrone della Licia. Disputa tra Rupilio Re, e Persio in presenza di Orazio. Orazio fa in questa occasione la Satira Proscripti Regis Rupili. Questa è la prima composizione d’invenzione sua, che siasi da noi conosciuta dimostrare la sua inclinazione, tanto fa ella assai  più di un giovane cavaliere, che di un poeta già formato. Le negligenze, che in essa sono, e la qualità istessa del soggetto, il quale non potea non dispiacere all’Imperadore, e a Mecenate, mi fan credere, che Orazio si guardò assai bene di non farla uscire da’suoi forzieri, e darsi alla luce, se non dopo l’anno767 in cui Augusto morì.

Battaglia di Filippi nella Tessaglia fu la fine dell’Autunno. In essa perirono Bruto, e Cassio, ed Orazio si diede alla fuga, dopo il secondo combattimento come confessa egli medesimo in una delle sue odi, nella quale dice, che si era di già trovato in alcune altre azioni molto pericolose

O saepe mecum tempus in ultimum
Deducte, Bruto militiatae duce etc.
Tecum Philippos, et celerem fugam
Sensi, relicta non bene parmula.  

Bruto non avea, che 37 anni. Il figlio di Catone fu ucciso nel combattimento, egualmente, che Lucullo, ed Ortensio. Antonio fece morire Marrone. Corvino Messala sirene ad Ottaviano. Druso Livio, padre di Livia, si diede la morte, e Varo la ricevè dalle mani del suo libero. Dopo la battaglia si fece pubblicare un’amnistia, o sia una legge di oblivione, per tutti coloro, i quali volevano rendersi a’vincitori. Orazio profittò di una tale occasione, per abbandonare la vita militare, alla quale non si conoscea proprio.

Nel medesimo tempo, in cui Ottaviano batteva l’armata di Cassio, e di Bruto, la flotta, che gli conduceva due legioni sotto il comando di Domizio Cabrino, fu sconfitta nel mare Jonio da Murco,ed Enobarbo, i quali ricevevano poi ne’loro vascelli tutti coloro, i quali non vollero profittare dell’amnestia, che erasi accordata. Antonio, ed Ottaviano divisero le loro truppe; e l’uno si ritirò in Oriente, e l’altro ritornò in Italia. Nascita di Claudio Tiberio Nerone il dì 29 di Novembre. Egli fu in appresso il secondo Imperatore di Roma.

ANNI secondo Varrone                                          CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.        D’Ordine               L. Antonio fratello di M. Antonio
713                    41                          24.25                     P. Servilio Vatia Isaurico II

Ottaviano ritornato in Roma ripudiò la figliuola di Fulvia, per ispoisarsi Scribonia, sorella di Scribonio Libone, patrigno di  Sesto Pompeo. Mecenate fu il mezzano di questo matrimonio. Virgilio in questo tempo si portò in Roma, ed ebbe l’accesso presso questo principe per mezzo di Mecenate. Orazio, scappato dalla battaglia di Filippi ritornò in Italia nel cominciamento di quest’anno. Ed essendo suo padre morto in tempo della sua assenza, non ebbe maggior appoggio, che nella generosità de’suoi amici, e cercò di farsi conoscere per la qualità dell’animo, e dell’ingegno, cacciando di tempo in tempo qualche pezzo di poesia, nel numero delle quali posson mettersi le seguenti

Vides, ut alta flet nive candidum.
Solvitur acris hyems grata vice veris, et Favoni.
Quae virtus, et quanta boni, sit vivere parva.  

Cominciamento della guerra di Perugia. Il console Antonio si gittò dentro la città; e se ne formò l’assedio da tre corpi di truppe sotto la condotta di Ottaviano, di Agrippa, e di Salvidieno.

ANNI secondo Varrone                                           CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.        D’Ordine               Gn. Domizio Calvino II
714                    40                        25.26                      C. Asinio Pollione.

Sin dall’anno 711 i Triunviri avean designato Pollione  console dall’anno 714. La guerra, che sopragiunse tra Ottaviano, e gli Antonj, non gli permise di entrare nella carica prima del mese di Settembre; e non l’esercitò, che pochi giorni, essendo stati i consoli, ed i Pretori mutati prima della fine dell’anno. Morte di C. Claudio Marcello, che lasciò Ottavia incinta. Egli era stato console nell’anno 704. Domizio Enobarbo, guadagnato dalle sollecitazioni di Pollione si unisce a Marco Antonio colla sua flotta. Livia, figlia di Druso Livio Claudiano, passa in Sicilia con Tiberio Claudio Nerone, suo marito, e col giovane Tiberio, suo figlio. Labieno partigiano di Sesto Pompeo, fecondato dal soccorso dei Parti, fa una invasione nella Siria. I Parti erano comandati da Pacoro. Perugina è presa per fame nella metò di Marzo. Quattrocento tanto cavalieri, quanto Senatori, furono sacrificati davanti all’altare di Giulio Cesare. Nascita di M. Claudio Marcello, e di Ottavia. Marco Antonio ritorna da Egitto in Italia dopo il mese di Giugno. Pace di Brindisi negoziata tra Ottaviano, e gli Antonj per la mediazione di Coccejo, amico delli due partiti, di Pollione per gli Antonj, e di Mecenate per Ottaviano. Fu stabilito negli articoli di questa pace, che Ottaviano avrebbe il comando della Sardegna, della Spagna, della Gallia, e della Dalmazia; e che tutto quello, ch’è all’Oriente del mare Jonio sarebbe del dipartimento di Marco Antonio.

ANNI secondo Varrone                                               CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.        D’Ordine                  L. Marcio Censorino
715                      39                       26.27                         C. Calvisio Sabino

Si comincia a moltiplicare costantemente il numero dei consoli. Si designava nondimeno sempre l’anno dal nome , che entravano in carica i primi. Gli altri, che vi entravano dentro l’anno, si chiamavano i piccoli consoli. Scribonia, essendosi sgravata di Giulia, fu nel giorno istesso ripudiata da Ottaviano, o per non essere stata la sua condotta molto regolare, o perché questo principe avesse avuta maggiore affezione per Livia, o perché non avea più niente ad aspettarsi per li suoi interessi da Scribonio Libone. Pace conchiusa in Misero nel cominciamento di quest’anno con Sesto Pompeo. Gli si diede la Sicilia , la Sardegna , la Corsica , e l’Acaja per cinque anni. Questa pace restituì alla Repubblica Nerone, Silano, Saturnino, Arunzio, e Tizio il padre, i quali erano stati proscritti. Si può rapportare a questo tempora rivolta di Salvidieno, che Ottaviano fece morire. Egli avea comandata una flotta contro Pompeo, e comandava attualmente nella Gallia Narbonese. Pompeo Grofo, il quale portava da cinque anni le armi nel partito di Sesto Pompeo, si approfittò della pace di Misero, per tornare a Roma. Orazio suo amico gl’indrizzò in questa occasione l’ode

O saepe mecum tempus in ultimum 

La maggior parte delle cose, le quali abbiamo rapportate della vita del nostro poeta sono notate in questi versi di una delle sue satire:

Romae nutriri mihi contigit, atque doveri
Iratus Gravis quantum nocuisset Achilles
Adjecere bonae paulo plus artis Athenae
Scilicet, ut possem curvo dignoscere rectum
Atque inter sylvas Academi quaerere verum
Dura sed emovere loco me tempora grato
Civilisque rudem belli tulit aestus in arma
Caesaris Augusti non responsura lacertis
Unde simul primum me dimisere Philippi
Decisis humilem tennis, inopemque paterni
Et laris, et fundi, paupertas impulit audax
Ut versus fecerem etc.  

A venticinque di Ottobre Pollione trionfò dei Partigiani, popoli dell’Illiria. Orazio è presentato per la prima volta a Mecenate da Virgilio, e da Variociò gli vuol dire col seguente verso

Virgilius, post hunc Varius dixere quid essem.

ANNI secondo Varrone                                              CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.          D’Ordine                Appio Claudio Pulcro
716                    38                           27.28                      C. Norbano Flacco

Ottaviano sposa Livia. Ella era figlia di Livio Druso, e moglie di Tiberio Claudio Nerone, il quale la cedè ad Ottaviano essendo gravida di Claudio Druso Nerone, che diede alla luce tre mesi dopo. Agrippa riporta una segnalata vittoria contro gli Aquilani, i quali si erano rivoltati. La pace fatta l’anno precedente con Sesto Pompeo non durò lungo tempo. Ella fu rotta in quest’anno, e si cominciò di nuovo la guerra. Si diede una battaglia vicino a Cuma tra la flotta di Ottaviano comandata da Calvino Sabino, e quella di Sesto Pompeo comandata da Menecrate. Mena, il qual’era sopra la flotta di Ottaviano, venne alle prese con Menecrate , e l’uccise.

Orazio entra nella buona grazia di Mecenate, il quale fece acquistargli il favore di Ottavianio, e gli ottenne una pezza di terra nel paese dei Sabini. In questa occasione egli fece l’oda

Laudabunt alii claram Rhodon, aut Mitylenen  

Della quale non ci rimane che un frammento. Egli ci ha lasciato in più di un luogodelle sue poesie la descrizione di questa casa di campagna; ma in modo particolare nel seguente pezzo di una delle sue epistole.

Continui montes; nijs dissociantur opaca
Valle: sed ut veniens dextrum latus adspiciat sol,
Laevum decedens curru fugiente vaporet.
Temperiem laudes. Quid? Si rubiconda benigni
Corna vepres, et pruna ferunt? Si quercus, et ilex
Multa fruge pecus, multa dominum  juvat umbra?
Dicas adductum proprius frondere Tarentum
Fons etiam rivo dare nomen idoneus , ut nec
Frigidior Thracam, nec purior ambiat Hebrus.  

Questo pezzo di terra si chiamava Ustica, ed era situato sopra una costiera del medesimo nome nell’estensione del monte Lucretilenel territorio di Brindisi. Doveva essere molto considerabile; perché Orazio teneva ivi occupati tutto l’anno otto schiavi, oltre il custode, o gastaldo; ed era stato prima sufficiente al mantenimento di cinque famiglie. Il ruscello che lo traversava, ed il quale avea ivi medesimo la sua sorgente si appellava la Digenza. Vi erano tra le altre cose giardini, boscaglie e praterie. Orazio fece della sua casa molti mangiamenti in varie volte. E finalmente la fece rifabbricare tutta intera di pietre bianche di Tivoli, che era in quella vicinanza. Flavio Blondi, autore del XV secolo ette questa terra del nostro poeta nelle montagne del Lazio intorno a Preneste. Tutta la prova, che ne dà, si è, che a tempi suoi trovatasi in quelle montagne una chiesa di S. Giovanni nel campo di Orazio. Non vi può essere cosa più frivola di questa prova. Questo campo poteva avere preso il suo nome da un altro Orazio più recente del nostro poeta. Le testimonianza positive, ed uniformi di Orazio istesso, , dell’antico autore della sua vita, degli Scoliasti, e di Cuverio, il quale ha verificata la cosa su la faccia del luogo, non lasciano alcun luogo ad una mera congettura.

Si può rapportare a quest’anno la composizione delle odi

Laudabunt alii claram Rhodon, aut Mitylenee   i
Lupis, et Agnis quanta sortito obtigit.  

ANNI secondo Varrone                                                  CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.           D’Ordine                  M. Vipsanio Agrippa
717                   37                            28.29                         L. Caninio Gallo- Statilio Tauro al posto di Caninio

Pacoro, figlio maggiore di Orode è ucciso nella Siria, combattendo con Labieno contro i Romani comandati da Ventidio capo delle truppe di Antonio. Orode oppresso dalla vecchiaja, ed abbattuto dal dolore per la morte di Pacoro si dismette dal reame, e lo dà in mano di Fraate, suo secondo figliolo.

Orazio va a Brindisi in compagnia di Mecenate, il quale dovea adoperarsi con Coccejo, e Capitone per farsi una seconda riconciliazione di Ottavio, e Antonio. Questa fu conchiusa a Taranto per mezzo di Ottavia. Un tal viaggio si fece verso l’Autunno, ed Orazio in questa occasione compose la satira

Egressum magna me excepit Aricia Roma.  

Ottaviano, ed Antonio si  prorogano per cinque altri anni la sovrana autorità. Agrippa prende il comando della Marina, e fa un Porto a Baja. Messale è fatto Viceammiraglio sotto Agrippa. Una delle condizioni del Trattato di taranto fu, che Ottaviano fornirebbe ad Antonio venti mila uomini contro i Parti, e che Antonio lascerebbe ad Ottaviano cento trenta vascelli. Nel primo di Luglio Statilio Tauro partì da Taranto sopra questa flotta; Ottaviano dal golfo di Pozzuoli sopra la sua; e Lepido dall’Africa con alcuni altri vascelli, per approdare in Sicilia da tre differenti luoghi. Una violenta tempesta  avendo malmenato i loro vascelli, gli ripararono per l’anno seguente. Calvisio, per aver lasciato disertare Mena senz’essersene avveduto, fu degradato dal suo posto di Capo squadra.

Orazio, il quale era sempre in compagnia di Mecenate, si trovò su la flotta di Ottaviano, la quale fece naufragio nel golfo di Veliavicino al golfo di Palinuro, dove per poco non si perdè, com’egli stesso lo dice

Non me Philippis versa acies retro.
Devota non extinxit arbor
Nec sicula Palinurus unda.

ANNI secondo Varrone                                                CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.           D’Ordine                 L. Gallio Poplicola
718                   36                             29.30                       M. Coccejo Nerva

Ottaviano, avendo riparata la sua flotta, passò in Sicilia con Mecenate, ed AgrippaQuesti attaccò la battaglia con Democare, generale della flotta di Pompeo, e ne riportò la vittoria nell’altura di Mile, o Milazzo. Ottaviano, essendo in punto di impossessarsi di Taormina, si trovò investito da Pompeo, il quale lo disfece, l’obbligò a fuggirsene, e lasciare la sua armata di terra sotto la condotta di Cornifico. Mecenate fu mandato a Roma per appaciare alcuni movimenti di rivoluzione. Agrippa, essendosi per ordine di Ottaviano avanzato per sostenere Cornifico, arrestò i progressi di Pompeo. Mecenato, ritornato da Roma, si trovò al secondo combattimento di mare, che si diede nell’altura del Capo Peloro. Ottaviano nelle province riceve gli onori divini. Octavius oppidatim inter Deos tutelares consacratus est, dice Appiano nel Lib. V.

Fraate, Re dei Parti, si rende odioso a’suoi sudditi per le sue crudeltà. Molti signori della sua corte l’abbandonano. Monete, figlio di Surena, si rifugia presso Antonio. Costui lo rimanda a Fraate, e fu poco dopo battuto dai Parti.

ANNI secondo Varrone                                                     CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.         D’Ordine                       L. Cornificio
719                    35                          30.31                              Sesto Pompeo, figlio di Sesto Pompeo

Essendosi Sesto Pompeo ritirato in Asia, fece lega con i Parti, volle prendere Enobarbo, e corrompere le truppe, che Ottavia mandava ad Antonio; assediò Cizico per terra, e per mare, battè l’armata di Furnio, governatore della provincia, e s’impadronì di Lampsaco, di Nicea , e di Nicomedia. Tizio per ordine di Antonio lo fece morire a Mileto nell’età di quarant’anni. Questo Tizio era lo stesso, che Pompeo avea preso poco tempo prima; e lo avea perdonato. Fraate è cacciato dal regno dai suoi sudditi, i quali vi posero in luogo di lui Tiridate. Ottaviano è dichiarato Tribuno perpetuo, secondo Appiano, e ricusa una tal qualità. Si mette in cammino per portare la guerra nelle isole Britanniche. Una rivoluzione dei Pannoni, la quale tirò dietro a sé i Dalmati, gli fece abbandonare questo disegno. Prese la volta della Pannonia, dove fece la guerra in quest’anno. Orazio fa la satira

Sic raro scribis, ut toto non quater anno. 

ANNI secondo Varrone                                                       CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.          D’Ordine                        M. Antonio che si dimette lo stesso giorno
720                   35                           31.32                               Sempronio Atratino – L. Scribonio Libone

Ottaviano, dopo aver cominciata la guerra contro i Dalmati, la lascia terminare a Statilio Tauro, il quale ritornava vittorioso dall’Africa. Antonio mena in trionfo in Alessandria Artavaste, re degli Armeni. Statilio Tauro trionfa dell’Africa l’ultimo giorno di Giugno. Lepido, avendo voluto eccitare turbolenze nella Sicilia, Ottaviano gli tolse l’armata, e lo spogliò della sua dignità, ma essendosi lasciato piegare, gli accordò la vita, e gli donò il Pontificato Massimo, del quale lo lasciò godere in pace il rimanente de’suoi giorni. Agrippa fu in quest’anno Edile. Egli si abbassò da se stesso a questa carica, quantunque fosse già stato console nel 717. Orazio fa l’epistola

Albi, nostrorum candide judex. 

ANNI secondo Varrone                                             CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.           D’Ordine             C. Cesare Ottaviano II
721                    33                            32.33                    L. Volcazio Tullo

Del bottino fatto sopra i Dalmati Ottaviano fece fabbricarne dei portici, ed una biblioteca col suo nome. Egli si dimise dal consolato dal primo giorno. Si può mettere in quest’anno il terzo consolato di Antonio notato sopra le medaglie. Orazio fa l’Oda

Quo quo, celesti, ruitis, aut cur dexteris  

ANNI secondo Varrone                                                CONSOLI
Di Roma          Avanti G. C.        D’Ordine                    Gn. Domizio Enobarbo
722                      32                        33.34                           C. Soffio

Ottaviano, ed Antonio vengono ad una rottura scoperta. I consoli, e molti senatori vanno in Egitto a rendersi presso Antonio. Egli ripudia Ottavia. Planco, e Tizio suo nipote, abbandonano il partito di Antonio, ed entrano in quello di Ottaviano. Questi, avendo tentato di impadronirsi dell’isola di Corfù, la sua flotta fu desolata dalla tempest. Antonio viene a Parrai dove passa l’inverno. Orazio compose le Ode

O nata mecum consule Manlio.
Pastor quum traheret per freta navibus.  

ANNI secondo Varrone                                                   CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.         D’Ordine                       C. Cesare Ottaviano III
723                    31                         34.35                             M. Valerio Messala Corvino

Ottaviano s’imbarca a Brindisi nella Primavera per andare incontro ad Antonio. Mecenate, il quale doveva andare con lui, non volle condurre con sé Orazio. Per consolarlo di questa separazione, gli ottenna da Ottaviano il dirittodi portar l’anello di cavaliere, e l’augusto chiodo. La prova di questo beneficio acordato al nostro poeta si ricava da quei rimproveri, che gli fa il suo servitore.

Tu, quum proiectis insignibus, annulo equestri,
Romanoque habitu, prodis ex sudice Dama
Turpis, odoratum caput oscurante lacerna,
Non es quod simulas?  

Plutarco dice, che Ottaviano aveva ducento cinquanta vascelli; e cinquecento Antonjo. Il primo avea per ufficiali generali Messala suo collega, Agrippa, Mecenate, Statilio Tauro, Lario, Arunzio ecc. Dalla parte di Antonio vi erano tra gli altri Poplicola, e Sosio. La battaglia si diede a’due di Settembre nel golfo Ambraciano, tra l’Epiro, e l’Acarnania, e la vittoria fu dalla parte di Ottaviano. Antonio, e Cleopatra se ne fuggirono in Egitto fin dal cominciamento della battaglia. Mecenate gli perseguitò con una squadra di Libarne; ma non gli potè raggiungere. Gneo Domizio Enobarbo, veggendo, ch’erasi sul punto di attaccarsi la battaglia, se ne passò dal partito di Ottaviano, il quale lo perdonò del suo errore a riguardo di Agrippa. Sofio ancora ottenne la sua grazia per mezzo di Arunzio. Tibullo servì in quest’azione, in cui si trovò  in compagnia di Messala. Pollione ricusò di trovarvisi. Vi è apparenza, che questi finì in quest’anno la sua istoria delle guerre civili, ch’erano durate per lo spazio di trent’anni. Varo fece morire Cassio da Parma in Atene, dove dopo la disfatta di Antonio erasi rifugiato. Dionigi di Alicarnasso viene in Roma; ed Orazio fece le seguenti composizioni.

Albus ut obscuro  deterget nubila caelo.
Ibis Liburnis inter alta navium.
Altera jam teritur bellis civilibus aeas.
Quando repostum caecubum ad festas dapes.
Olim truncus eram ficulnus, inutile lignum.
Hoc erat in votis modus agri non ita magnus.
Ambubajarum collegia, pharmacopolae.  

ANNI secondo Varrone                                                    CONSOLI
Di Roma          Avanti G. C.         D’Ordine                     C. Cesare Ottaviano IV
724                     30                           35.36                          M. Licinio Crasso in luogo di Cicerone, il figlio.

Ottaviano lascia la cura di Roma, e d’Italia a Mecenate, ed Agrippa, e fa vela in Egitto. Toglie ad Antonio Pelusio, disfà l’armata del medesimo, si rende padrone della di lui flotta, e prende Alessandria. Antonio si diede la morte il primo giorno d’Agosto, Cleopatra a’dì 20. Tutto l’Egitto si sottomette al vincitore; è ridotto in provincia, e se ne dà il governo a Cornelio Gallo. Nella lettera, che Ottaviano scrisse al Senato, per dargli parte dei suoi felici successi, nominò il figlio di Cicerone console in luogo di Crasso. Il Senato gradì la sua elezione. Ottaviano passa in Siria. Fraate, rientrato nelli suoi stati per mezzo degli Sciti, gli manda Ambasciatori; e Tiridate cacciato si porta ad implorare il suo soccorso, conducendogli il figlio di Fraate. Dalla Siria Ottaviano passa nella provincia dell’Asia. Crasso disfà gli Daci , gli Bastarni, ed i Misj nel principio dell’Inverno. Orazio fa l’oda.

Nunc est bibendum, nunc pede libero.  

ANNI secondo Varrone                                                       CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.         D’Ordine                          C. Cesare Ottaviano V
725                   29                           36.37                                S. Apulejo Nipote, a cui succedè Valerio Potito

Il Senato fa un decreto per ordinare la chiusura del tempio di Giano. Ottaviano passa l’Inverno nella provincia d’Asia, e prende in Samo il quinto consolato. Messala succede a Quinto Didio nel governo della Siria. Statilio Tauro riporta la vittoria sopra i Dalmati. Crasso disfà di nuovo i popoli, che abitavano lungo il Danubio. Si chiude per la prima volta il tempio di Giano da Ottaviano, il qualenel mese di Agosto trionfa per tre giorni consecutivi; ilprimo giorno per la disfatta dei Pannoni, e Dalmati; il secondo per la vittoria d’Azio; ed il terzo per la soggiogazione dell’Egitto. Pensa di lasciare il governo dell’imperio; Mecenate ne lo distorna. Comincia a fare la numerazione del popolo Romano; ed il Senato gli decreta gli onori Divini. Orazio fa le seguenti composizioni:

Motum ex Metello Consule civicum.
Scriberis Vario fortis, et hostium,
quo me , Bacche, rapis tui.
Quid tibi visa Chios, Bullati, notaque Lesbos.  

ANNI secondo Varrone                                                     CONSOLI
Di Roma          Avanti G. C.         D’Ordine                       C. Cesare Ottaviano VI
726                      28                         37.38                             M. Vipsanio Agrippa II

Ottaviano chiude il Lustro; è chiamato principe del Senato; e consagra il tempio, e la biblioteca d’Apolline Palatino. Si celebrano per la prima volta gli giochi Aziaci. Verso la fine dell’anno Messala, ritornato dalla Siria, è mandato governatore in Aquitania. Orazio produce le seguenti composizioni:

Delicta majorum immeritus lues.
O navis, referent  in mare te novi.
Quid dedicatum  poscia Apollinem.
Troiani belli scriptorem, maxime Lolli. 

ANNI secondo Varrone                                                        CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.        D’Ordine                           C. Cesare Ottaviano VII
727                      27                        38.39                                M. Vipsanio Agrippa III

Nei giorni di Gennaio Ottaviano dichiara in pieno Senato di voler rimettere tra le mani del medesimo il governo della Repubblica; ma la sua proposizione fu ad una voce rigettata. Nel dì settimo dello stesso mese è nominato principe per dieci anni, e come tale incaricato dal governo generale dell’imperio Romano. Nel tredicesimo divide le province col Senato, e nel diciassettesimo se gli dà il cognome di Augusti per consiglio, ed avviso di Munazio Planco. La notte seguente accadde una prodigiosa innondazione del Tevere, e fu questo accidente accompagnato di nebbia, di grandine e di tuoni. Augusto cadde ammalato nel mese di maggio. Nel mese seguente apre il tempio di Giano, e parte da Roma con truppe, per portare la guerra nelle isole Britanniche, ma lo trovano a Rimini ambasciadori, che qugl’isolani gli mandavano, ed ivi impose loro le condizioni della pace. Sesto Apulejo fa la guerra ai Cantari, e Messala ai Galli di Aquitania; dei quali trionfa a’dì 25 di Settembre, giorno della sua nascita. Si fa in Roma il progetto di mandare un’armata contro gli Arabi. Elio Gallo è fatto governatore di Egitto in luogo di Cornelio Gallo, il quale fu mandato in esilio per essere stato accusato da Valerio Largo di aver parlato male di Augusto. Questo principe, dopo aver regolato gli affari della Gallia, dove stabilì colonie romane a Besiers, ad Arles, a Frejo, ed in Orange, passa in Ispagna nella fine di quest’anno, per fare lo stesso; e vi dimora tre anni. Orazio fece le composizioni:

Jam fatis terris nivis atque dirae.
O diva gratum  quae regis Antium.
Icci, beati nunc Arabum invides.
Nempe incomposito dixi pede correre versus.  

ANNI secondo Varrone                                                      CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.        D’Ordine                         C. Cesare Ottaviano VIII
728                    26                          39.40                              T. Stabilio Tauro II

Sesto Apuleio trionfa della Spagnaa’dì ventisei di Gennaio. I Cantari e gli Asturi si sollevano di nuovo verso la fine diquest’anno. Orazio scrive l’Epistola:

Ne perconteris fundus meus, optime Quinti.  

ANNI secondo Varrone                                                         CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.       D’Ordine                              C. Cesare Ottaviano IX
729                    25                       40.41                                     M. Giunio Silano.

Agrippa compie il Panteon, ed il portico di Nettuno, o degli Argonauti. Elio Gallo, e Petronio imprendono la loro spedizione, l’uno contro gli Arabi, e l’altro contro gli Etiopi. Marcello sposa Giulia. Augusto riceve a Tarragona un’ambasceria dagli Sciti, e dagli Indiani. Tiridate va a rifugiarsi presso di lui, non credendosi bastantemente sicuro nella Siria. Dopo la morte del Re Aminta, la Galazia , la Licaonia , l’Isauria, e la Pisidia , divengono una provincia  del papolo Romano. M. Lollio Propretore n’ebbe il primo il governo. Terenzio Marrone Murena disfà i Salassj. Augusto marcia alla testa delle sue truppe contro i Cantari, e gli Asturj, e gli riduce. Marcello, Tiberio, ed il giovane Lollio fecero la loro prima campagna in questa spedizione. Alla fine dell’anno Augusto cadde in una pericolosa infermità, e non si ristabilì prima del mese di Giugno dell’anno seguente. Orazio fece le seguenti composizioni

Non usitata, nec tenui ferar.
Quantum distet ab Inacho. 

ANNI secondo Varrone                                                          CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.          D’Ordine                            C. Cesare Ottaviano X
730                   24                          41.42                                   Norbano Flacco

Morte di Terenzio Marrone, Murena console designato per l’anno seguente. Fine della spedizione di Gallo, e di Petronio. Augusto ritorna dalla Spagna in Roma dopo il mese di Giugno, e chiude per la seconda volta il tempio di Giano. Ritorna con lui Tiridate. Morte di Quintilio, amico di Virgilio e di Orazio. I Cantari, dopo la partenza di Augusto, avendo sorpreso i Romani, e fatte contro loro delle ostilità, Lucio Emilio, governatore delle Spagne, gliene fece tosto dar conto, e rimise i ribelli al loro dovere. Tutto ciò avvenne prima dell’arrivo di Augusto in Roma. Orazio fa le composizioni.

Quis desiderio sit pudor, aut modus.
Et thure, et fidibus juvat.
Herculis ritu modo dictus, o plebs.
Nil  admirari prope , res est una, Numici.  

ANNI secondo Varrone                                                          CONSOLI
Di Roma       Avanti G. C.         D’Ordine                              C. Cesare Augusto XI sostituito da L. Sestio Nepote 
731                   23                        42.43                                     C. Calpurnio Pisone

Fraate manda a Roma ambasciatori a chiedere, che gli si mandasse suo figlio e Tiridate, e promette di rimettere dalla parte sua le Aquile Romane. Il Senato rimette questo affare ad Augusto. Questo principe divide la differenza, e restituisce a Fraate il figlio, che ridomandava, e ritiene Tridate, al quale permise di starsene in Roma. Malattia, e ristabilimento di Augusto nel mese di Agosto. Fa parte al Senato del suo testamento, in cui avea nominato Marcello suo successore. Questa preferenza apportò gelosia ad Agrippa, e Tiberio. Per prevenirne le conseguenze, Augusto prese il partito di allontanargli per qualche tempo. Il primo fu mandato per comandare in Siria, ma ei si trattenne a Lesbo, ed incaricò i suoi Luogotenenti del comando delle truppe. Tiberio ebbe ordine di andare a vedere, e regolare le provincie di Oriente. Morte di Marcello. Orazio prende i bagni freddi. Augusto gli offre la carica di segretario del gabinetto, della quale egli lo ringraziò, senza che un tal rifiuto riuscisse di disgusto a questo principe. I Cantari, e gli Asturj, essendosi di nuovo sollevati, furono disfatti da Cajo Furnio, e Publio Carisio. Questa rivoluzione cominciò, e finì quasi in un medesimo tempo. Augusto è rivestito della potenza di Tribuno perpetuo, che avea ricusato di accettare nell’anno 719. Orazio fece le seguenti composizioni

Musis amicus tristitiam, et metus.
Quem virum, aut heroa lyra, vel acri.
Quae jst hyems Veliae, quod Coelum Vala, Salerni.
Septimius, Claudi, nimirum intelligit unus.
Quinque dies tibi pollicitus me rure futurum.  

ANNI secondo Varrone                                                       CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.        D’Ordine                          M. Claudio Marcello Esernino
732                      22                        43.44                                 L. Arunzio Nepote

Cospirazione di Licinio Varrone Murena, e di Fannio Cepione. I popoli dell’Armenia Maggiore, mal contenti del loro re Artabazo, ridomandano Tigrane ch’ era a Roma. Apertura del tempio di Giano per la seconda volta. Augusto va in Sicilia verso la fine dell’anno, per indi passare in Oriente, e ritirar da Fraate, re dei Parti, le bandiere, ed i prigionieri della Repubblica. Guerra contro i Geti, ed altri popoli, che abitavano su le sponde del Danubio. La peste e la carestia si fan sentire in Italia. Orazio produsse le seguenti composizioni.

Vixi puellis nuper idoneus.
Te maris, et terrae, numeroque carentis arenae:
Flore, bono claroque fidelis amice Neroni. 

ANNI secondo Varrone                                                     CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.           D’Ordine                       M. Lollio
733                    21                             44.45                            M. Emilio Lepido

Augusto mentr’era ancora in Sicilia recusò il consolato, che fu finalmente dato a Lepido. Vi furono in questa occasione delle brighe, e dei contrasti dalla parte di Lepido, e di Silano. Si credè, che la presenza del principe era necessaria. Per dileguare tali disturbi, delli quali temansi le conseguenze: ma egli persistette sempre nel suo disegno di andare in Asia per vendicare la disfatta di Crasso, e di Antonio. I due competitori del consolato portaronsi a trovarlo in Sicilia. Egli li riprese, e proibì loro di trovarsi a Roma nel tempo dell’elezione. Egli mandò Agrippa in Roma, per prenderne il governo, e gli diede in moglie la sua figlia Giulia, vedova di Marcello, con fargli ripudiare Marcella figlia maggiore di sua sorella Ottavia. Ultima spedizione di Petronio contro Candace, regina di Etiopia. Augusto passa dalla Sicilia in Grecia, e di là nell’isola di Samo, dove si stette tutto l’inverno. Lucio Sempronio Atratinotrionfa dell’Africa nel giorno 12 di Ottobre. Agrippa su la fine dell’anno è obbligato ad abbandonar Roma, e prendere il governo della Gallia, i cui popoli inquietata dai Germani minacciavano di sollevarsi. Orazio fece le composizioni seguenti:

Justum, ac tenacem propositi virum.
Tyrrhena Regnumprogenies, tibi.
Impius parrae recinentis omen.
Sunt quibus in satyra videar nimis acer, et ultra.
Juli Flore, quibus terrarum militet oris. 

ANNI secondo Varrone                                                       CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.          D’Ordine                        M. Apulejo
734                    20                           45.46                               P. Silio Nerva

Tiberio si porta a trovare Augusto a Samo nel principio dell’anno, donde parte nel cominciamento della Primavera, per andare in Armenia. Augusto riceve una seconda ambasceria degl’Indiani; accorda agli ambasciatori della regina Candace il rilasciamento delle imposizioni, che la Repubblica esigeva dai popoli dell’Etiopia; parte la primavera per l’Asia, e la Bitinia ; ed indi passa in Siria. Rufo Egnazio cospira contro questo principe. La sua cospirazione proruppe, e fu estinta in questo medesimo tempo. Nascita di Cajo, figliuolo di Agrippa, e di Giulia. I Parti entrano in causa per sostenere Artaxia, re di Armenia, e successore di Artabazo. Tiberio acquista tali movimenti, e ristabilisce sul trono di Armenia Tigrane. Verso la state Fraate si sottomette ad Augusto, gli rimette le insegne, ed i prigionieri, che ritenea dal tempo della disfatta di Crasso, e di Antonio, e fa abbattere i trofei, che i Parti avevano eretti per queste due vittorie, e dà in ostaggio quattro de’suoi figli legittimi, del numero de’quali era Vonone, il quale fu poscia re dei Parti. Augusto dà a Giamblico il principato di Arabia; a Tarcondimoto quello della Cilicia, ad Archelao quello dell’Armenia Minore, ad Erode la Tetrarchia di Zenodoro, e la Commagena a Mitridate. Agrippa lascia il governo della Gallia, e passa in Ispana, dove riduce a tal segno i Cantari rivoltati di nuovo, che non furono in appresso più in istato di muoversi. Sul finere dell’anno Augusto ritorna a Samo, dove anche passa l’Inverno. Orazio fa le seguenti composizioni.

Ille, et nefasto te posuit die.
Non semper imbres nubibus hispidos.
Celso gaudere , et bene rem gerere  Albinovano.
Si bene te novi,metues, liberrime Lolli.
Si potes archiacis conviva recumbere lectis.
Fructibus Agrippae Siculis, quod colligis, Icci.

ANNI secondo Varrone                                                      CONSOLI
Di Roma          Avanti G. C.           D’Ordine                     C. Senzio Saturnino
735                      19                            46.47                          Q. Lucrezio Cinna Vespillone –  M. Vinicio

Gl’Indiani vanno a trovare Augusto in Samo, ed ottengono la pace, ch’aveano domandato l’anno antecedente per mezzo delli loro Ambasciatori. Marco Vinicio è sostituito in luogo delli due Consoli. Agrippa, dopo aver ricusato il trionfo, comincia la guerra della Pannonia, che durò più anni. Viaggio di Vergilio in Grecia, e suo ritorno. Muore in età di cinquanta due anni a’22 di Settembre. Morte di Tibullo dell’età incirca di quaranta quattro, o quarantacinque anni. Augusto ritorna in Roma a’12 Ottobre. Il giorno appresso il Senatoper impedire le brighe accadute per Consolato nel tempo dell’assenza di questo principe, lo fece Mastro dei Costumi per cinque anni, e vi unì per sempre l’autorità Consolare colla potestà di fare quelle leggi, che giudicasse a proposito. Orazio fa le composizioni.

Martiiscoelebs quid agam calendis.
Sic te Diva potens Cypri.
Coelo tonentemcredidimus Jovem.
O Venus, regina Cnidi, Paphique.
Non quia, Maecenas, Lydorum qidquid Atruscos. 

ANNI secondo Varrone                                                   CONSOLI
Di Roma          Avanti G. C.         D’Ordine
 736                     18                             47.48

Legge Giulia de’Matrimonj fatta da Augusto. Tiberio prende il governo della Gallia detta Comata. Verso la fine dell’anno Augusto si fa continuare per lo spazio di cinque anni il tipolo, e l’autorità di principe, che andavano a spirare a’dì sette Gennaio dell’anno seguente. Ed egli diede ancore per altrettanto tempo la carica di Tribuno ad Agrippa.

ANNI secondo Varrone                                                     CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.          D’Ordine                        C. Furnio
737                    17                           48.49                              C. Giulio Silano

Augusto rimette in piedi, e celebra i Giuochi Secolari, ed elegge Orazio per comporre il Carme, che si cantò per questa festa. Adotta Cajo, e Lucio, amendue figlioli di Agrippa, e di Giulia; Lucio allora nascente, e Cajo di tre anni. Orazio diede alla luce le ode:

Poscimur; Si quid vacui sub umbra.
Odi profanum vulgus, et arceo.  

ANNI secondo Varrone                                                        CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.          D’Ordine                          L. Domizio Enobarbo
738                     16                          49.50                                P. Cornelio Scipione

Nel cominciamento dell’anno Lollio il padre va nella Tracia in soccorso di Rimetalce, zio e tutore  dei figliuoli di Coti, e sconfigge i Bessi; donde si porta immediatamente in Germania. E’ battuto dai Sicambri, che indi sono da lui battuti, o piuttosto obbligati a ritirarsi, ed accettare le condizioni di pace, che gli piacque ad essi imporre. Partenza di Augusto nel mese di Settembre per la Gallia alle notizie dello svantaggio di Lollio. Agrippa è mandato in Siria, e Tiberio va con Augusto. Tauro viene incaricato del governo di Roma, e d’Italia. Orazio compone l‘oda:

O formosus adhuc, et Veneris muneribus potens 

ANNI secondo Varrone                                                             CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.         D’Ordine                                M. Livio Druso
739                    15                         50.51                                        L. Calpurnio Pisone

Disfatta dei Reti, e Vandali da Tiberio, e Druso nel mese di Agosto. Druso era solo nella prima azione. Tiberio fu mandato per secondarlo. Augusto passa tutto l’anno nella Gallia. Morte di Properzio in età di quarant’uno anni. La sua tomba fu trovata nel 1722 a Spello  città dell’Umbria sei miglia distante da Bevagna, luogo della sua nascita, sotto le rovine di una casa, la quale si appella anche oggidì, la casa del poeta.

ANNI secondo Varrone                                                                  CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.         D’Ordine                                     M. Licinio Crasso
740                     14                         51.52                                            Cornelio Lentolo

Guerra contro i Pannoni, ed i Liguri, e gli Fosfori. Augusto assente da Roma, regola gli affari della Gallia, della Germania, e della Rezia, e manda diverse colonie nella Gallia, e nella Spagna. Orazio compose l’oda:

Pindarum quisquis studet aemulari.  

ANNI secondo Varrone                                                                     CONSOLI
Di Roma         Avanti G. C.          D’Ordine                                      Tiberio Claudio Nerone
741                     13                          52.53                                             P. Quintilio Varo

Agrippa di ritorno dalla Siria si fa continuar Tribuno per cinque anni, e parte su la fine di questo contro i Pannoni, i quali avevano ripigliato le armi. Augusto torna dalla Gallia in Roma prima del mese di Marzo, dopo l’assenza di due anni e mezzo. Nello stesso mese prene il supremo Pontificato in luogo di Lepido, il quale morì. Druso si rimane in Germania. Orazio fece le seguenti composizioni:

Divi sorte bonis optime Romulae.
Qualem ministrum fulminis alitem.
Quae cura Patrum, quaeve Quiritium.  

ANNI secondo Varrone                                                                    CONSOLI
Di Roma       Avanti G. C.          D’Ordine                                       M. Valerio Messala Barbato.
742                    12                          53.54                                             P. SupliciQuirino

Augusto si fa continuar principe per cinque anni. Agrippa di ritorno della sua spedizione dalla Pannonia, muore nella Campania derso il ventesimo giorno di Marzo, dell’età di 51 anni. Tiberio termina la guerra di Pannonia, la quale avea obbligato Augusto a trasportarsi in Aquileja, dove Erode andò a trovarlo colli due suoi figli. Prima spedizione di Druso contro i Sicambi, gli Usipeti, ed i Frigj; dopo di che fa la numerazione dei Galli

ANNI secondo Marrone                                                                     CONSOLI
Di Roma       Avanti G. C.          D’Ordine                                       Q. Elio Tuberone
743                    11                          54.55                                             Q., o P. Fabio Massimo

Augusto fa la numerazione di Roma, e chiude il secondo lustro. Fa anche la dedicazione del Teatro di Marcello. Plinio mette quest’ultimo fatto in quest’anno; e Dione si è ingannato quando lo ha rapportato all’anno 741. Tiberio sposa Giulia, vedova del giovane Marcello, e di Agrippa, dopo aver ripudiata Vipfania Agrippina, figlia di Agrippa del primo letto; e la qual’era gravida del suo secondo figlio. Morte di Ottavia sorella di Augusto, vedova di Marcello il padre, e di Marco Antonio. Druso nel principio della Primavera, ritorna in Germania, passa il Reno, soggioga gli Usipeti, entra nei paesi dei Sicambri, e dei Cherusei, e s’inoltra fino al Veser. Augusto per esser più a portata dell’armata di Druso, ritorna in Gallia con Tiberio verso la metà dell’anno. Mentre Druso accresce le sue conquista nella Germania, Tiberio è mandato contro i Pannoni, e i Dalmati, che furono da lui nuovamente soggiogati. Su la fine dell’anno il Senato, a cagione delle vittorie di questi due principi, fece un decreto per chiudere il tempio di Giano. I movimenti degli Daci, e dei Dalmati fecero poi, che si trasportasse l’esecuzione di un tale decreto all’anno seguente. Tiberio prende le armi per sottoporre cotesti popoli.

ANNI secondo Marrone                                                                  CONSOLI
Di Roma        Avanti G. C.          D’Ordine                                    Giulio Antonio, figlio del Triunviro
744                   10                           55.56                                          Q. Fabio Massimo l’Africano

Tiberi, e Druso sono ancora occupati durante l’inverno; l’uno contro i Daci, o i Geti, e l’altro contro i Germani; e gli sottopongonone’primi mesi dell’anno. Augusto di ritorno a Roma coi due principi, chiude il tempio di Giano per la terza ed ultima volta, ed esiegue tutto ciò, che avea regolato il Senato l’anno precedente. Verso la fine di quest’anno ricomincia la guerra in Germania, e n’è incaricato Druso. Tiberio parte ancora per reprimere una nuova sollevazione dei Dalmati, e dei Pannoni. Oraio produce le seguenti composizioni.

Discende Coelo, et dic age tibia.
Phaebus volentem praelia me loqui.
Quum tot sustineas, et tanta negotia solus
Ut proficiscentem docui te saepe diuque.  

ANNI secondo Varrone                                                            CONSOLI
Di Roma           Avanti G. C.           D’Ordine                           Claudio Druso Nerone
745                         9                             56.57                                 T. Quinzio Crispino

Druso riceve il consolato in Germania alla testa dalla sua armata. Tiberio vittorioso nella Pannonia, e sopra la sponda del Danubio, si porta in Pavia presso Augusto prima del mese di Luglio. Druso dopo aver riportata la vittoria sopra i Germani, muore nel suo Quartiere d’Estate a’dì 11 di Luglio per una caduta da cavallo, il quale se lo pose sotto, e gli ruppe una gamba. La sua morte seguì nel trentesimo giorno dopo la sua malattia. Augusto, avendo saputo a Pavia la notizia della caduta, fece partire immediatamente Tiberio, il quale usò tanta diligenza, che si trovò presente alla morte di Druso. Questi aveva passato il Veser, e si era avanzato fino all’Elba. Alla notizia della sua vittoria, gli si era a Roma decretato il trionfo, e le feste, ugualmente che a Tiberio. Dionisio d’Alicarnasso dà alla luce le sue Antichità Romane.

ANNI secondo Varrone                                                                  CONSOLI
Di Roma             Avanti G. C.           D’Ordine                              C. Marcio Censorino
746                          8                             57                                         C. Asinio Gallo, figlio di Pollione

Augusto di ritorno a Roma porta una laurea nel tempio di Giove per le vittorie di Tiberio, e di Druso. Lascia il titolo di principe, che avea tenuto da venti anni; ma il Senato l’obbliga a ripigliarlo di nuovo per dieci anni. Riforma il calendario sconcertato per la negligenza dei Pontefici, e dà il suo nome al mese prima chiamato Sextilis. Tiberio viene incaricato di continuare la guerra di Germania. Augusto per essergli più da vicino, si avanza nella Gallia. I Sicambri si resero a Tiberio, il quale, senza trattar di pace cogli Germani, trasporta i Sicambri dall’altra parte del Reno lungo la riva sinistra di questo fiume. Orazio muore a’dì 27 di Novembre in età di 57 anni, meno undici giorni incirca un mese prima della morte di Mecenate. Non vi ha dubbio, che fu la testimonianza dell’autore dell’antica Vita di Orazio siè statofinora nella persuasione quasi universale, che la morte del poeta accadde dopo quella di Mecenate. Un tale autore dice, che Mecenate, morendo raccomandò ad Augusto Orazio ne’seguenti termini: Horatii Flacci, ut mei, esto memor. Vi scongiuro di ricordarvi di Orazio come di me medesimo. Ma come tal vita contiene molti fatti, i quali almeno sono debiosissimi, mi sembra che la prevenzione abbia attribuito alle parole di già citate, un senso ch’elle non contengono. L’autore dice, che Mecenate diede ad Orazio molti segni dell’affezione costante, di cui lo avea onorato sempre, e sopra tutto nel suo testamento, in cui istituì Erede Augusto, e nel quale gli parlava di questo poeta in termini pieni di tenerezza. Questo testamento, il quale non fu aperto, se non dopo la morte di Mecenate, era stato fatto lungo tempo prima; e quantunque Orazio fosse poi morto, tuttavia restò in esso il nome di lui, non essendo stato Mecenate dopo in istato di fare altro testamento, o non avendo giudicato a proposito di ricominciarne un altro per sì piccola cosa. Ecco l’intiero luogo: Maecenas quantopere  eum dilexerit satis demonstratur illo epigrammate etc. Sed multa magis extremis , tali ad Augustum elogio: Horatii Flacci, ut mei,  esto memor. Un testamento contiene le ultime parole di un uomo, e nota i sentimenti, ne’quali vuole morire. Extremis è per extremis verbis , supremis tabulis .

Ma ei vi ha qualche cosa di vantaggio Isidoro rapporta nel libro diciannovesimo delle sue Origini, capitolo trigesimo secondo questo pezzo di poesia in versi faleuci in cui Mecenate esprime il suo dispiacere per la morte di Orazio:

Lugens te, mea vita, nec smaragdos.
Berillos neque, Flacce mi, nitentes,
Nec percandida margarita  quaero;
Nec quos Thinica lima perpolivit
Annellos, neque Jaspicos lapillos.  

Questo pezzo di poesia è senza dubbio di Mecenate: lo stile è certamente quello degli altri suoi frammenti, e chiaramente suppone, che Orazio morì il primo. Finalmente molti savj uomini, e tra gli altri Turnebo, Vander Beken, Vander Does, e Andrea Scotto han trovato sì poco fondamento nel sentimento ordinario, ch non han potuto fare a meno di abbandonarlo, per appigliarsi a quello, che dopo loro si è da me seguito. Se MMonsieur Dacier non fosse stato sedotto dal pregiudizio, si sarebbe risparmiata la pena di andar cercando ragioni per scusare Orazio di non aver lasciato alcun segno del suo dolore per la morte di Mecenate. Dueluoghi male intesi del nostro poeta han fatto cadere alcuni savj nell’errore intorno a lui. Nella satira Hoc erat in votis , ver. 35 egli ha detto:

Roscius orabat sibi adesses ad Puteal cras.
De re comuni scribae magna, atque nova te
Orabant hodie meminisses, Quinte, reverti.  

Il primo di questi versi ha dato luogo d’immaginare, ch’egli era stato avvocato. La congettura è frivola, e senza fondamento. Le parole del poeta danno solamente l’idea di un sollecitatore, siccome ne impiegavano i Romani per onorare la loro causa colla loro presenza, e per denotare con ciò ch’eglino vi si interessavano.

L’autore dell’antica vita d’Orazio, e la folla dei Commentatori dopo lui, han creduto, che Orazio, essendo di ritorno a Roma dopo la battaglia di Filippi si comprò una carica di segretario dell’erario pubblico: Scriptum quaestorium  compravit . Questo fatto, che ci si dona come incontrastabile, non ha la minima verosimiglianza. Primieramente non ha altro fondamento, ed appoggio, se non il secondo verso di quelli, i quali io ho dianzi citati, in cui si dice, che i segretari dell’erario s’indrizzarono ad Orazio, ed implorarono la protezione di lui per un affare comune a tutto il corpo,  de re communi. Or ciò non suppone in guisa alcuna, che Orazio istesso fosse stato del corpo di questi segretari. In secondo luogo nel suo ritorno da Filippi egli si trovò senza fondo, e senza rendite, siccome egli stesso lo dice. Donde avrebbe egli potuto avere di che comprare una tale carica? Di più egli ricusò di essere segretario del gabinetto di Augusto, il che gli sarebbe stato di molto maggiore onore, e molto più fruttuoso, che una semplice carica di segretario dell’erario. Finalmente nella Pistola Flore, bono tra le occupazioni, che poteano impedirlo di far versi, non fa la minima menzione di una tale carica.

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